Quando Posso Fare Rumore A Casa Mia?

Premettendo che non so se sono in regola con i permessi, che cosa posso fare? Fatemi sapere voi gentilmente un Vostro parere e quali sono le azioni che posso intraprendere, dato che le buone maniere non sono servite a nulla. I ragazzini utilizzano il cortile condominiale come spazio per il gioco del pallone e il portone del “mio” garage come porta entro la quale calciare la palla. Il rumore che produce la palla contro il portone metallico è davvero una seccatura, soprattutto perché continua per un lasso di tempo prolungato e, egoisticamente parlando, lo è ancora di più dato che il garage è il mio. A parte questi piccolo rumori, è sempre stata una zona tranquilla, le auto sono poche in quanto la nostra è una strada chiusa e a parte quelli che vivono nella nostra via, non passa nessun altro.

Il motivo per cui le scrivo è, a questo punto della mia storia e a fronte di un’eventuale ordinanza di revoca, capire quante possibilità avrà il bar di riottenere l’autorizzazione per la musica, facendo una nuova domanda in comune e presentando una relazione di impatto acustico debitamente redatta. Lo scorso anno ho acquistato un appartamento in un residence condominiale al 3° piano, condominio al cui piano terra c’è un supermercato. Da quanto ho capito, i rilievi fonometrici ARPA si riferiscono al livelli di emissione in decibel, seguendo limiti precisati dalla legge. Vorrei capire se, indipendentemente dai livelli di emissione, esistono delle leggi che vincolino o vietino l’emissione sonora musicale in particolari ore della giornata, ad esempio nelle prime ore del pomeriggio. A dirla in maniera spicciola, sin da piccolo mi e’ stato detto che non si fa “baccano” fino alle 5 del pomeriggio. Spero che questo simpatico ricordo della mia infanzia sia presente in una precisa legge.

Quando c’è silenzio si sentono distintamente le voci e la musica della radio. Sembra qualcosa di sopportabile, ma in realtà per chi deve studiare e ha bisogno di silenzio è molto fastidioso. Chiedere alle commesse di abbassare il volume non è servito a niente perché dopo poco veniva rialzato nuovamente. Qui il problema e che la signora che gestisce il locale è di una maleducazione inaudita e se si chiama la polizia una volta andata via aumenta il suono. L’ARPA di brindisi è stata chiamata due volte la prima volta caso strano tutto calmo improvvisamente, la seconda volta, la persona che fece il rilievo nonostante il rumore, disse che bisognava partire da da un livello alto e che c’erano anche altri bar nonostante il rumore era insopportabile.

A questo punto abbiamo deciso di procedere http://construyejugando.com/2021/09/20/pitigliano-citta-del-tufo-e-piccola-gerusalemme/ per vie legali e amministrative. Ho chiesto all’amministratore di far fare una diffida dal legale e la denuncia presso la ASL visto che non ha i permessi e licenza per cucinare. So che il sindaco, in questo caso Giorgio Orsoni, è responsabile in materia di igiene e sanità pubbliche, e a lui compete l’obbligo di porre rimedi al fenomeno di inquinamento acustico o nel contrastarlo.

Vi scrivo in merito alla situazione che da tempo ormai sono costretti a tollerare i miei genitori. Abitano in un appartamento al secondo piano di un palazzo di quattro piani totali. Dall’altra parte della strada vive, in una villetta con un cortile esterno e un giardino, un signore che possiede un gallo, una gallina ed un cane, il quale vive esclusivamente all’esterno. Questo cane ogni notte, all’incirca verso le ore 3.00 del mattino, incomincia sistematicamente a latrare in modo ininterrotto, di tanto in tanto fermandosi per pochi minuti, per poi ricominciare indispettito per ore. Il Comune lo scorso anno ha emanato un ordinanza in merito alla quiete pubblica ma riguarda solo le attività di intrattenimento e non fissa alcun limite per le normali attività di somministrazione, inoltre nella stessa ordinanza viene fatto divieto di consumo di alcoolici nelle pubbliche vie dopo le ore 24.

L’anno scorso il nuovo sindaco del Comune mi ha convocata sotto il pretesto di rimediare al disagio acustico in suddetta occasione. Ma è stata una beffa perché “l’evento” si è protratto fino alle due di notte di domenica a lunedì – malgrado tre chiamate da parte mia ai carabinieri dopo mezzanotte – senza esito. Dopo vari mesi la Cooperativa ci inviò una lettera con cui ci informava di aver ricevuto dall’Impresa la relazione del tecnico acustico in merito alla rilevazione avvenuta nel nostro appartamento e che l’Impresa avrebbe eseguito gli interventi correttivi da esso proposti. Non erano specificati né i valori misurati e neppure quali fossero gli interventi preposti, nonostante avessimo chiesto di comunicarceli. Abbiamo poi saputo, solo informalmente, che il valore massimo misurato fu di 27 dB e che uno degli interventi fatti è stato fatto prima della riaccensione del riscaldamento ed è consistito nell’ammortizzare i punti di contatto tra i macchinari componenti la caldaia e i muri del locale.

Come abbiamo visto, l’unica distinzione che possiamo fare è tra rumori tollerabili e, come tali, da ritenere leciti, e rumori intollerabili, in quanto tale vietati dalla legge. Abbiamo anche osservato che la distinzione tra queste due categorie viene fatta, caso per caso, dal giudice. In questa breve guida ci soffermeremo sugli orari condominiali e sulle regole da seguire per evitare di restare impelagati in una controversia giudiziaria per disturbo alla quiete pubblica. Quest’ultimo, tuttavia, non è preposto a risolvere le liti personali tra condomini, a meno che non venga violata una specifica clausola del regolamento. Ed allora è bene sapere cosa prevede la legge in tema di rumori intollerabili all’interno degli edifici al fine di far valere i propri diritti e sapere come comportarsi.

Sono stati capaci persino di lamentarsi del rumore della sedia a rotelle di una vicina durante il pomeriggio, perché dovevano riposare. Sinceramente, a me sta portando alla disperazione e allo stress, 15 anni nessun problema, ora arriva uno cui non va’ bene nemmeno il minimo respiro e me lo ritrovo sempre che mi suona o a lamentarsi. La mia abitazione è a 15 metri di distanza da una cabina primaria della società di distribuzione dell’energia. Da tempo sento un rumore costante che io pensavo fosse legato ai trasformatori, ma ultimamente questo rumore è di gran lunga peggiorato. Il disturbo nel mio ambiente abitativo può risultare addirittura più evidente con la chiusura di porte e finestre.

  • E’ un problema di tutta la città ed in particolare nel nostro incrocio Corso Colombo, Viale Gorizia, viale Coni Zugna , Piazza Cantore e si estende fino alla Stazione di Porta Genova.
  • Ogni sei mesi viene un ingegnere a prendere delle misurazioni da una vicina di casa il quale ha ammesso essere dipendente dell’azienda appaltatrice e di fare in modo che gli operai producano minor rumore quando lui effettua il sopraluogo.
  • In caso volessi vendere l’appartamento, esso non verrà svalutato dalla presenza di questo locale la cui vita si svolge sempre in strada.
  • Per me loro sono privati cittadini che mettono musica per strada e non è come i bar, che la mettono per migliorare la fruibilità del servizio da parte del cliente.

Tutto il mese dalle ore 16.00 alle ore 22.00 chiusi in casa al caldo per diminuire la sensazione di fastidio (aggiunga che per norma regionale, nella zona, non è possibile installare condizionatori se non quelli del tipo “unico”, rumorosissimi). La ringrazio per l’attenzione, attendo una sua sollecita risposta. In base alla sua esperienza, può servire una segnalazione ai vigili urbani o alle forze dell’ordine o all’assistente sociale?

Ovviamente mi era stato assicurato che tale locale non disturbava, sono passata più volte prima di fare l’acquisto e così mi sembrava. Nel 1998 è stato approvato il piano di zonizzazione acustica e nella stesso è previsto, per manifestazioni superiori a 3 giorni una formale autorizzazione del servizio progettazione e valutazione ambientale rilasciata sulla scorta di una relazione di impatto acustico, ovviamente la relazione non esiste. Il piano terra dello stabile è riservato ad alcuni esercizi commerciali, essendo di ampia metratura, tra cui una libreria, una cartolibreria e lo studio privato di una pediatra. Tutti questi locali e i portoni delle palazzine si affacciano sulla galleria comune.